L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2023 come l’Anno Internazionale del Miglio. Conosciamo meglio questo antico cereale che può essere di grande aiuto all’ambiente e alla nutrizione umana.
Alla data di oggi, nel mondo si contano otto miliardi di persone. L’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, stima che nel 2037 la popolazione mondiale raggiungerà i nove miliardi. Siamo chiamati ad una sfida importante per la società e per l’ambiente, quella di assicurare cibo e acqua ad ogni persona, ad ogni essere vivente, su un pianeta nel quale le risorse naturali stanno iniziando a non essere più disponibili per tutti.
Anche per questo motivo, lo scorso dicembre 2022 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2023 Anno Internazionale del Miglio. La sigla che ritroveremo sarà IYM 2023 dal termine inglese International Year of Millets. Una proposta che arriva dall’India e che è stata approvata durante la settantacinquesima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
La storia del miglio
Nella società occidentale di oggi, il miglio è un cereale poco conosciuto e poco utilizzato nell’alimentazione umana: Europa e Stati Uniti utilizzano il miglio come alimento per animali, soprattutto come cibo per uccelli e volatili.
Nel resto del mondo, il miglio è un’alimento importante che nutre gran parte della popolazione in Africa e in Asia: in queste zone la sua storia e il suo utilizzo è stato preponderante per oltre settemila anni.
Il miglio è originario dell’India dove lo troviamo già nel 100 a.C come una varietà autoctona, cioè tipica di quell’area geografica. In seguito, grazie ai viaggi e al commercio, il miglio è arrivato in Cina e in Africa e in queste zone sono nate nuove varietà coltivate. L’India oggi è il maggior produttore di miglio al mondo e questo cereale viene usato in prevalenza per il consumo nazionale.
Nei secoli passati, in Occidente, il miglio non ha avuto grande successo come cereale destinato alla nutrizione umana, ma sono numerose le civiltà indigene che conoscono da sempre il miglio e la sua coltivazione.
Gli attuali problemi ambientali e nutrizionali stanno portando ad una nuova riscoperta e utilizzo di questo cereale.
Le caratteristiche del miglio
Dal punto di vista botanico, il nome scientifico del miglio è Panicum miliaceum, L. È una pianta erbacea annuale della famiglia delle Graminacee. Si tratta di una pianta xerofila o pianta xerofita, un vegetale che si adatta molto bene ai climi secchi e aridi e cresce in zone desertiche. Il miglio si semina a fine aprile e dopo due o tre mesi, il raccolto è già disponibile. Sono numerose le specie di questa famiglia e le conosciamo coi nomi di miglio perlato, bruno, coda di volpe ma anche sorgo, teff o kodo.
Il miglio è un cereale molto antico con alti valori nutrizionali. È un alimento che può aiutare nell’eliminare la fame nel mondo e si adatta molto bene ad essere coltivato su un pianeta che sta affrontando numerose sfide derivanti dal cambiamento climatico. La scelta del miglio è stata perciò incoraggiata dal Direttore Generale della FAO, Qu Dongyu che ha ribadito l’alto valore nutrizionale di questo cereale e ha incoraggiato a diffonderne le coltivazioni.
In alcune aree del mondo come Asia e Africa, gli agricoltori saranno incentivati a sostituire le coltivazioni di mais e riso con quelle di miglio, dato che riso e mais sono cereali che richiedono un grande consumo di acqua.
L’acqua è una delle risorse più scarse e limitanti sulla Terra e lo sarà anche nel futuro. Risparmiare acqua sarà una scelta obbligata in ogni settore, anche in agricoltura. Nuove aree coltivate a miglio in sostituzione di altri cereali potranno creare nuovi posti di lavoro e contribuiranno ad un mondo più sostenibile.

I benefici del miglio per l’ambiente e sulle nostre tavole
I vantaggi ambientali che si hanno nel coltivare il miglio sono numerosi. Il miglio è un cereale antico che resiste a condizioni climatiche difficili e all’attacco di parassiti. La pianta del miglio sopporta bene diversi climi, è una pianta sana che difficilmente manifesta delle malattie o patologie particolari.
Durante la sua crescita necessita di poca acqua, oltre la metà in meno di quella che serve per coltivare un quantitativo pari di riso. Inoltre il miglio cresce facilmente senza l’apporto di sostanze chimiche dall’esterno.
Oltre che per l’alimentazione umana, il miglio è già impiegato per nutrire animali e per produrre birra. Questo cereale è anche una fonte di energia perché viene impiegato come biocarburante.
I cereali della famiglia del miglio sono stati scelti come cereali del 2023 anche perché concorrono a facilitare il raggiungimento di quattro degli Obiettivi ONU 2030, in particolare:
- Zero fame, obiettivo 2
- Buona salute e benessere, obiettivo 3
- Produzione e consumo responsabile, obiettivo 12
- Cambiamenti climatici, obiettivo 13
Dal punto di vista nutrizionale, il miglio ha molte caratteristiche che lo rendono un alimento da riscoprire per il futuro. Una caratteristica interessante del miglio è quella di essere privo di glutine: per questo motivo può essere consumato tranquillamente dai celiaci.
Anche chi ha problemi di glicemia può utilizzare il miglio, dato che questo cereale ha un indice glicemico molto basso. Le persone che hanno scelto una dieta a base vegetale o vegana, hanno introdotto il miglio nelle loro cucine perché è un alimento completo e facile da cucinare.
Il miglio è un cereale molto indicato anche per chi vuole una dieta varia e salutare: è cinque volte più nutriente del riso e del grano se consideriamo le quantità di proteine, vitamine e minerali che contiene. Analizzando le vitamine e gli elementi della sua tabella nutrizionale, troviamo che è ricco di calcio, ferro, zinco, potassio e magnesio. Conta inoltre alti valori di vitamina B.
Un cereale da utilizzare e da scoprire, per rendere la nostra dieta più varia e per salvaguardare l’ambiente e i suoi abitanti.