Edward Wilson e l’ipotesi della biofilia

ECOLOGIA

Il Professor Wilson è considerato il fondatore della sociobiologia e l’ideatore dell’ipotesi della biofilia. Chi era Edward Osborne Wilson e come ha contribuito a porre le basi della moderna conservazione della biodiversità: te lo racconto in modo semplice in questo post con un suggerimento di lettura.

Chi era Edward Osborne Wilson

Edward Osborne Wilson è considerato il fondatore della sociobiologia e a lui si deve l’ipotesi della biofilia. Ho letto alcuni suoi libri e articoli durante i miei studi universitari di ecologia, zoologia e botanica. Wilson è stato il primo a dare una definizione della parola biodiversità alla Conferenza di Rio del 1992 e a porre le basi della moderna conservazione della biodiversità.

È nato negli Stati Uniti nel 1929 e ci ha lasciato alla fine dello scorso anno. Fin da piccolo amava passeggiare nella natura e tra i boschi. Uno dei suoi passatempi era la pesca e proprio mentre pescava ebbe un incidente che forse cambiò il corso della sua vita e dei suoi studi. Si ferì all’occhio sinistro perdendo il senso della profondità da questo occhio, mentre con l’occhio destro divenne abile nel distinguere i dettagli microscopici.

Così Edward Wilson si è appassionato alla studio di tutto ciò che è piccolo in natura: il microcosmo. Le formiche sono state da sempre la sua passione. Si è iscritto all’Università dell’Alabama e poi del Tennessee, fino ad arrivare a frequentare ad Harvard il suo dottorato. La biologia era la sua materia di studio. Dalla zoogeografia, alla biologia delle popolazioni, Wilson ha studiato la particolarità delle specie insulari, quelle che vivono sulle isole, e dunque sono all’interno di un ecosistema ancora più ristretto rispetto alle specie che vivono nei continenti.

Per i suoi studi e le sue ricerche scientifiche, Edward Osborne Wilson ha vinto due Premi Pulitzer, un Ted Prize nel 2007 e una Hubbard Medal nel 2013. Il suo amore per lo studio delle formiche ha fatto di lui un importante mirmecologo. Wilson ha dedicato la sua vita allo studio della diversità delle specie sulla Terra, a come interferiscono tra loro l’uomo e la natura e a quali strategie mettere in atto per impedire il declino della natura e della vita selvatica.

Per salvaguardare le specie che vivono sul nostro Pianeta, Wilson ha deciso di creare una propria fondazione, la E. O. Wilson Biodiversity Foundation che ha un interessante progetto chiamato Half Earth. Secondo Wilson, per salvaguardare almeno metà del Pianeta Terra dalle modificazioni antropiche occorre lasciare libero almeno metà Pianeta per le specie.

Il progetto Half Earth ha l’obiettivo di proteggere metà della terra e del mare affinché almeno l’85% delle specie possa conservare il proprio spazio vitale.

Edward Wilson e l’ipotesi della biofilia (foto©achievement.org e PianoB Edizioni)

Wilson: la sociobiologia e l’ipotesi della biofilia

Wilson viene definito il successore di Charles Darwin per i suoi studi sulla teoria dell’evoluzione. Edward Wilson è il fondatore della sociobiologia intesa come lo studio dell’evoluzione biologica del comportamento sociale. Secondo questo scienziato, il comportamento umano è un prodotto della determinazione genetica più che delle esperienze apprese. Basandosi sugli studi di Darwin, Wilson sostiene che il comportamento degli animali, uomo compreso, dipende dall’interazione tra genetica e stimoli ambientali.

Ma la ricerca che più ho apprezzato e per la quale è famoso Edward Osborne Wilson è l’ipotesi della biofilia. L’ipotesi scientifica della biofilia è stata proposta da Edward Osborne Wilson nel 1984.

Per biofilia si intende l’innata tendenza a concentrare la nostra attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le ricorda anche emotivamente.

Il termine biofilia è proposto da Erich Fromm che lo intendeva come il legame che l’uomo cerca con gli altri organismi. Siamo esseri sociali, facciamo parte del tutto, tutto è collegato: questi sono i termini che utilizzo di più in questo blog perché sono le basi della vita, della biologia, della biofilia. Un argomento affascinante che sarà ancora più essenziale nel futuro.

L’uomo cerca la natura, gli altri esseri viventi, la vita sociale. Ci sono una serie di comportamenti innati dell’uomo in relazione col mondo naturale. Quando siamo nella natura, quando incontriamo i nostri simili, quando osserviamo un paesaggio o il comportamento animale proviamo emozioni e sentimenti: meraviglia, indifferenza, paura, ansia.

Un esempio pratico di cosa possa essere la biofilia è l’attrazione che proviamo verso i cuccioli, sia umani che di altre specie, soprattutto i Mammiferi. I cuccioli hanno aspetto simile, come gli occhi grandi, che inducono comportamenti di protezione, affetto e amore. Questi sono meccanismi che la natura mette in atto per assicurare un alto tasso di sopravvivenza di una specie.

Siamo attratti dagli stimoli naturali, abbiamo una forma di empatia verso le altre forme di vita. Osservando la natura proviamo:

  • fascinazione, cioè una specie di forte emozione, suggestione, ipnosi
  • empatia asimmetrica, la capacità di comprendere lo stato d’animo di un individuo di un’altra specie e di immedesimarci.

Anche la scelta del luogo nel quale vivere è legata a comportamenti molto antichi, di quando gli uomini primitivi vivevano nella savana e sceglievano zone:

  • in posizione sopraelevata, per vedere i predatori avvicinarsi e poter rispondere per tempo
  • con spazi aperti davanti, come i prati della savana o viali alberati
  • vicino all’acqua, di un fiume, di un lago o del mare.

La biofilia, amore innato per la natura e per tutto ciò che è vivo, è collegata all’intelligenza naturalistica. Secondo la teoria delle intelligenze multiple di Howard Gardner, gli uomini hanno sette diverse forme di intelligenza e una di queste è quella naturalistica.

L’intelligenza naturalistica è l’abilità di entrare in connessione profonda con gli esseri viventi non umani e apprezzare l’effetto che questa relazione ha su di noi e sull’ambiente.

Chi possiede questo tipo di intelligenza più spiccata ha:

  • abilità sensoria sviluppata
  • capacità di ragionamento logico
  • sensibilità emotiva verso la natura
  • sapienza esistenziale per collegare tutto.

La biofilia è un potenziale che si concretizza in azioni grazie all’intelligenza naturalistica per risolvere problemi tra uomo e natura. Sarà la base per costruire un mondo sostenibile, in armonia con la natura.

Per capire meglio il pensiero di Wilson, vorrei leggere un libro appena edito da PianoB Edizioni. Si intitola Biofilia. Il nostro legame con la natura. A conclusione di questo post, vi lascio una frase del Professor Wilson che trovo davvero molto attuale:

Se non preserviamo le altre forme di vita come dovere sacro, metteremo in pericolo noi stessi distruggendo la casa in cui ci siamo evoluti.

Edward Osborne Wilson

 

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

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