Donne e ambiente: una vita dedicata alla Terra

ECOLOGIA

Donne e ambiente : molte di loro hanno dedicato la vita alla salvaguardia di animali e piante. Tre donne, tre vite dedicate alla Terra: Vandana Shiva, Jane Goodall e Wangari Maathai potrebbero essere considerate “le nonne di Greta Thunberg”

Greta Thunberg è la ragazza svedese diciassettenne che tutti conosciamo per i suoi scioperi del venerdì a favore dell’ambiente. I Fridays for Future si sono diffusi in tutto il mondo e hanno portato nelle piazze migliaia di studenti con le loro famiglie, per protestare contro i Governi che non prendono decisioni serie a proposito dei cambiamenti climatici e della salvaguardia della natura.

Un ottimo esempio per le nuove generazioni, ma ci sono moltissime donne che da decenni dedicano la loro vita alla salvaguardia del Pianeta e dei suoi abitanti. Per questo motivo potrebbero essere considerate tutte come delle nonne di Greta.

Questa estate mi è capitato di leggere degli articoli dedicati a tre donne, tre vite dedicate alla Terra. Sono rimasta colpita dal loro grande impegno per la natura. In questo mese di settembre, ho deciso di partire da donne e ambiente, e raccontare la storia di tre donne straordinarie: Vandana Shiva, Jane Goodall e Wangari Maathai.

Donne e ambiente: una vita dedicata alla Terra

Vandana Shiva

Vandana Shiva è nata nel 1952 nell’Inghilterra del Nord. Ha studiato fino ad arrivare alla laurea, conseguendo un dottorato sulla meccanica quantistica. Nello stesso tempo, fin da giovane, ha iniziato la sua battaglia in favore del nostro Pianeta. Le sue lotte sono da sempre contro la ripartizione ingiusta delle risorse.

Ci sono zone del mondo, come l’India, nelle quali le foreste sono una fonte di sostentamento: offrono cibo, combustibile, legna, medicinali. In queste zone molto povere, distruggere le foreste significa danneggiare l’ecosistema e impedire la sopravvivenza di migliaia di persone. Le foreste vengono distrutte dalle multinazionali per far posto alle loro monocolture. Si tratta di colture di un unico prodotto che distruggono la biodiversità anche tramite l’utilizzo di pesticidi e erbicidi, spesso illegali.

Per combattere questa pratica profondamente ingiusta, per le popolazioni locali e per la biosfera, Vandana Shiva ha costituito la Fondazione per la Scienza, la Tecnologia e l’Ecologia, sfidando le multinazionali del settore agroalimentare. Una donna forte e determinata che ha dedicato la propria vita alla Terra.

Ho incontrato spesso il nome di Vandana Shiva in Expo Milano 2015: a lei si deve Navdanya, la banca dei semi che protegge e incoraggia la tradizione contadina di seminare, raccogliere, conservare e scambiare i semi delle diverse varietà di piante coltivate.

Un libro scritto da Vandna Shiva è Chi nutrirà il mondo? Nel libro si racconta l’agricoltura delle multinazionali praticata utilizzando pesticidi e fertilizzanti, in contrapposizione con l’agricoltura su media e piccola scala più rispettosa dell’ecosistema e dell’ambiente.

Una frase di Vandana Shiva:

Noi possiamo sopravvivere come specie solo se viviamo in accordo con le leggi della biosfera. La biosfera può soddisfare i bisogni di tutti se l’economia globale rispetta i limiti imposti dalla sostenibilità e dalla giustizia

Vandana Shiva

Jane Goodall

Jane Goodall è nota al mondo come la signora delle scimmie. Nata a Londra nel 1934, si è laureata in antropologia. Arrivata in Africa, sulle rive del Lago Tanganica per le sue ricerche di antropologia, incontra le popolazioni di scimpanzé e ne rimane affascinata, tanto da dedicare il resto della sua vita allo studio dei primati. I primati sono i nostri parenti più stretti: condividono con noi più del 98% del DNA.

Gl studi di Jane Goodall proseguirono per oltre 40 anni. Grazie al lavoro di Jane Goodall, oggi conosciamo il comportamento sociale e i meccanismi di apprendimento di questi primati. Gli scimpanzé sono in grado di utilizzare degli utensili per catturare le prede o per rompere i gusci della frutta.

Vivendo a contato con scimpanzé e bonobo, Jane Goodall riuscì a studiarli senza interferire con le loro attività quotidiane. Il suo contributo è stato importante perché ha dimostrato come anche questi primati provano emozioni e sentimenti molto simili a quelli umani.

Nel 1977 fonda il Jane Goodall Institute oggi presente in 20 Paesi al mondo per tutelare le scimmie antropomorfe ma anche l’ecosistema nel quale vivono e di conseguenza noi esseri umani che siamo così simili a loro. Possiamo dire che la sua è una vita dedicata alla Terra.

Un libro scritto da Jane Goodall è L’ombra dell’uomo. In questo romanzo racconta la sua vita trascorsa nella forestale accanto a questi primati. Grazie al suo lavoro, altri scienziati hanno potuto dimostrare che i primati e le scimmie sono in grado di provare emozioni.

Una frase di Jane Goodall:

Certamente non siamo gli unici animali che vivono l’esperienza del dolore e della sofferenza. In altre parole, non c’è una linea netta tra l’animale uomo e il resto del regno animale

Jane Goodall

Wangari Maathai

Wangari Maathai nasce in Kenya nel 1940. È figlia di semplici contadini. Da bambina, per frequentare la scuola percorre a piedi cinque chilometri al giorno. Grazie ad un programma di scambio culturale, Wangari Maathai si trasferisce a Pittsburgh. Nel 1966 è la prima donna centroafricana a laurearsi in biologia.

Nel 2004 raggiunge un altro primato: è la prima donna africana a ricevere il Premio Nobel per la Pace per il suo impegno per la pace, la democrazia e lo sviluppo sostenibile. Quella di Wangari Maathai è stata senza dubbio una vita dedicata alla Terra.

Quando si abbatte un albero, non ci si priva solo di una fonte di ossigeno: si distrugge un ecosistema e i suoi abitanti. Chi protegge l’ambiente e lo difende, fa del bene alla natura ma anche agli esseri umani stessi.

In Africa sono stati abbattuti milioni di alberi per dare spazio a monocolture di tè e caffè. Osservando queste devastazioni del suolo, Waangari Maathai fonda il Green Belt Movement, movimento che ha visto unite milioni di donne nel combattere contro la deforestazione che porta povertà e differenze sociali. Questo movimento nasce anche con lo scopo di lottare per i diritti civili e per la cancellazione del debito dei Paesi più poveri al mondo.

Un libro di Wangari Maathai è La religione della Terra. In questo libro racconta la sua vita, tra le lotte del movimento Green Belt e i nuovi alberi piantati in tutto il mondo. Dimostra come religione e cura del mondo e degli esseri che lo abitano sono discipline molto affini tra loro.

Una frase di Wangari Maathai

Sono le piccole cose che fanno la differenza. La mia piccola cosa è piantare alberi

Wangari Maathai

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Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

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