Balene e squali nel murales antismog a Milano

ANIMALI, ECOLOGIA | 1 commento

AnthropOceano è il murales dell’artista Iena Cruz in zona Lambrate a Milano. Realizzato con una speciale vernice antismog, racconta gli abitanti del mare e i pericoli che corrono a causa dell’inquinamento delle acque.

Si chiama AnthrpOceano il murales di 300 metri quadri creato da Iena Cruz, nome d’arte di Federico Massa. Federico è nato a Milano nel 1981, è laureato all’Accademia di Belle Arti di Brera e lavora come street artist. Si ispira ai murales di Santa Cruz, California, dai quali ha preso il nome d’arte.

Questo dipinto è stato realizzato lo scorso mese di novembre sulla facciata del palazzo di via Viotti a Milano, proprio a fianco della stazione ferroviaria di Lambrate. Sono andata a vederlo perché amo la street art, ancor più se parla di animali e riduce lo smog.

murales animali

AnthropOceano il murales di Iena Cruz a Lambrate, Milano

Da Antropocene a AnthropOceano

L’era geologica che stiamo vivendo è chiamata Antropocene. L’uomo è protagonista di quest’epoca anche se non sempre nel ruolo del buono. Mettere l’uomo al centro in modo esagerato ci ha portati a crederci i padroni del pianeta, a sfruttare in modo eccessivo la natura e le sue risorse. Partendo da questo concetto, l’artista ha realizzato la sua opera dedicata al mare.

Nel suo murales, Iena Cruz rappresenta una piattaforma petrolifera e diversi abitanti delle profondità marine. Tutto ha origine dal petrolio, che inquina i mari sia come materia prima che con uno dei suoi principali derivati: la plastica. Infatti attorno alla piattaforma è stato rappresentato un grande contenitore in plastica. Quella stessa plastica che galleggia nei mari e negli oceani e uccide gli animali che se ne nutrono, scambiandola per cibo. Alghe e piante acquatiche sono anch’esse intrappolate in questo mondo di plastica che ci circonda e ci soffoca.

Airlite, la vernice antismog

Il murales è stato realizzato utilizzando una speciale vernice, Airlite che è in grado di rendere il dipinto simile a un depuratore naturale di aria. Questa vernice nasce dagli studi fatti da Massimo Bernardoni, Antonio Cianci e Arun Jayadev ed è quindi un progetto italiano.

Alimentato dall’energia solare, il murales permette di depurare l’aria per quasi il 90% dall’inquinamento atmosferico circostante. Uno dei responsabili dell’inquinamento dell’aria è l’ossido di azoto, un gas che si produce nei processi di combustione: cottura dei cibi, riscaldamento delle case, fumo.

Airlite è una vernice in polvere. Occorre aggiungere acqua e con l’azione della luce solare si innesca una reazione che permette al biossido di titanio di trasformare gli agenti inquinanti in molecole di sale. Viene chiamata vernice in grado di mangiare lo sporco perché depura circa il 90% dell’inquinamento presente nell’aria con cui viene a contatto. Infatti la cattiva qualità dell’aria che respiriamo causa più del 15% delle malattie croniche secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

I vantaggi di questa pittura innovativa: oltre ad abbattere gli agenti inquinanti di quasi il 90%, questa speciale vernice elimina batteri e virus al 99% diminuendo l’incidenza di malattie gravi e allergie. La vernice riflette le radiazioni solari e in questo modo rende gli ambienti freschi in estate e caldi in inverno, permettendo un risparmio di energia elettrica tra il 15 e il 50%. Inoltre elimina dalle pareti lo sporco e gli odori.

Il progetto di Worldrise

Il murales di via Viotti è stato realizzato in collaborazione con Worldrise, una Onlus creata da giovani per sviluppare progetti di conservazione e valorizzazione dell’ambiente marino. Worldrise è nata nel 2013 grazie a Mariasole Bianco, specializzata in gestione delle aree Marine Protette in Australia. Mariasole ha deciso di occuparsi di mare e oceani anche in città molto distanti dalle acque come Milano. 

Proprio nel capoluogo lombardo nasce il progetto No Plastic More Fun che vuole riunire tutti i locali di Milano e del mondo in un grande network ecosostenibile. Molti famosi ristoranti e discoteche milanesi si sono già impegnate nel sostituire la plastica monouso con bicchieri, cannucce e posate di materiale organico, facilmente riciclabili nella frazione umida.

murales animali

AnthropOceano il murales di Iena Cruz a Lambrate, Milano – particolare: la balena

Balene e pesci cartilaginei

Nel bellissimo murales AnthropOceano troviamo dipinti un mammifero marino, la balena, e due pesci cartilaginei, lo squalo e la manta. Sono un gruppo di pesci che ha origini molto più antiche dei pesci ossei e anche per questo è da salvaguardare. 

Conosciamo le balene, grandi mammiferi marini, che fanno parte del gruppo dei cetacei assieme a capodogli, balenottere e megattere. Sono organismi molto grandi, ma si muovono tra le onde con grazia e leggerezza. Nonostante le loro dimensioni, si nutrono di krill, plancton e piccoli pesci. Possono vivere anche 30 anni e sono diffuse in tutti i mari del mondo. Sono animali omeotermi, mantengono una temperatura del corpo costante. Possono vedere sia sott’acqua che in aria, ma l’udito è il loro senso più sviluppato. Emettono suoni, una specie di canto, e sono in grado di percepire quelli trasmessi dall’acqua.

Conosciamo gli squali e le mante, due pesci cartilaginei

Lo scheletro di squali e mante non è fatto di ossa, ma di cartilagine, più leggero e flessibile di quello dei comuni pesci ossei. Gli squali sono predatori carnivori, al vertice della catena alimentare. Non hanno un organo del galleggiamento, la vescica natatoria, come i pesci ossei e galleggiano anche grazie ad una sostanza presente nel loro fegato, lo squalene. Hanno una temperatura interna più alta di quella dell’acqua circostante ma non sono dei veri omeotermi. Hanno un udito molto fine e un senso dell’olfatto molto sviluppato: mi ha sempre colpito il fatto che sono in grado di percepire un milionesimo di sangue presente nell’acqua marina che li circonda. Sono anche molto sensibili ai campi elettrici e magnetici. Le mante hanno una diversa forma del corpo, più appiattita e allungata. Vivono nei mari e negli oceani delle zone calde e temperate e si nutrono di plancton.

Grazie al coloratissimo murales di Iena Cruz possiamo ammirare questi bellissimi esemplari della fauna di mari e oceani. La plastica è un grave pericolo per le loro vite, così come le varie tradizioni popolari per le quali migliaia di squali vengono uccisi ogni anno. Conoscere la bellezza di questi animali, anche solo attraverso una loro rappresentazione, ci fa capire quanto sia importante proteggerli per salvaguardare la biodiversità marina.

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

1 commento

Trackback/Pingback

  1. Cinque libri per l’estate 2020 | CURIOSA DI NATURA - […] Pianeta Oceano è il libro scritto da Maria Sole Bianco. Biologa amante del mare, ha fondato l’associazione Worldrise. Anche…

ALTRI POST DA QUESTA CATEGORIA

Lessico naturale, quali parole usare per la natura

Lessico naturale, quali parole usare per la natura

"Lessico naturale: energia, biodiversità e clima" è il tema di un evento che si è tenuto lo scorso mese di novembre presso Fondazione Feltrinelli a Milano. Seguendo online, mi sono soffermata a riflettere su come la nostra visione del mondo naturale cambia assieme al...

Natura e biodiversità a COP28

Natura e biodiversità a COP28

Quanto si è parlato di natura e biodiversità a COP28? Cambiamenti climatici e perdita di biodiversità sono strettamente legati e correlati. Vediamo in breve come la natura è entrata a far parte dei negoziati di COP28. I limiti planetari alla COP28 di Dubai L'anno...