Belle e Sebastien, storia di amicizia

ANIMALI, film, NATURA BIO, RECENSIONI | 1 commento

Il primo post dell’anno lo dedico ad un film che hanno trasmesso ieri sera in televisione: “Belle & Sèbastien” che ci racconta dell’amicizia tra un cane e un bambino e di come facilmente l’uomo accusa animali senza colpa.

Ieri sera sono riuscita a vedere in televisione il film Belle & Sèbastien, uscito nelle sale cinematografiche nel 2013. Una bella storia, adatta al periodo natalizio, che ho apprezzato ancor di più per il lieto finale. In genere, in questo tipo di film, c’è sempre un animale che muore per far sopravvivere o salvare la vita ad un umano, come per Bambi o Il cucciolo.

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Film “Belle & Sèbastien”

La storia è tratta dall’omonimo libro di Nicolas Varnier che firma anche la regia del film. Siamo sulle montagne francesi, al confine con la svizzera, nel 1943. I soldati tedeschi occupano il piccolo villaggio per cercare di scoprire chi organizza le spedizioni per far passare oltre confine gruppi di ebrei.

Sèbastien è un bimbo di otto anni che trascorre le sue giornate in libertà sui monti, anziché frequentare la scuola. Vive con l’anziano nonno, spesso ubriaco, sapendo che la mamma è emigrata in America (scoprirà alla fine, dal nonno stesso, che invece è morta, dandolo alla luce).

Il bambino incontra il cane durante una delle sue passeggiate in montagna e fanno subito amicizia. La gente del villaggio chiama questo cane randagio “la bestia” perché lo ritiene responsabile dell’uccisione di molte pecore. Il cane è in realtà una bellissima femmina, della razza cane da montagna dei Pirenei. Sèbastien la chiama Belle. Gli uomini del villaggio organizzano battute di caccia per uccidere “la bestia” che viene ferita. Grazie alle cure del bambino e del medico del villaggio, ricattato dal piccolo Sèbastien, Belle si salva.

Si scopre poi che il medico, il dottor Guillaume, è una delle guide che accompagna gli ebrei lungo i sentieri di montagna verso la vicina Svizzera. Proprio durante una di queste azioni, Guillame scoprirà che non è Belle ad attaccare le pecore nei recinti e nelle stalle, ma bensì un branco di lupi solitari e affamati. Anzi, Belle si batterà per salvare le pecore e porterà in salvo anche il dottore ferito, trascinandolo sulla slitta verso casa. Il resto della storia non lo racconto, per chi non avesse visto il film.

Perché mi è piaciuto questo film. I film che raccontano dell’amicizia tra uomo ed animali sono i miei preferiti. Li guardo, anche se so che mi commuoverò e dovrò tenere con me un pacchetto di fazzoletti di carta… Questa volta, come dicevo, mi ha fatto molto piacere l'”happy ending”.

Il film è girato in zone bellisisme di montagna. I paesaggi sono spettacolari, pieni di fiori, di prati, ricchi di alberi, laghetti e cascate. La neve dell’inverno è davvero altissima, molto lontana dal clima attuale di riscaldamento globale. L’amicizia tra il bambino e il cane è un sentimento vero, che, anche in questo caso, si rafforza nonostante i cattivi pensieri degli adulti. Gli adulti che fanno presto ad incolpare un cane – che era stato tenuto alla catena, bastonato, senza cibo – dicendo che si incattivisce, che è pericoloso e odia ogni essere umano. Non è così e il film lo racconta benissimo.

Questo film mi ha fatto pensare a quel succede spesso in questi ultimi anni con i lupi. Molte volte sono incolpati ingiustamente di uccidere pecore. Altre volte, si scoprono delle vere e proprie truffe che mettono ancor più in cattiva luce questi splendidi animali.

Ora ho davvero voglia di vedere la seconda parte del film, uscita nel 2015, “Belle e Sèbastien. L’avventura continua”. Il finale di questo primo “episodio” non ve lo racconto. Dico solo che alla fine Sèbastien non è solo in montagna, in mezzo alla neve alta, ad affrontare la lunga strada verso casa: Belle è al suo fianco. Sempre. 🙂

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

1 commento

  1. Laura & Samantha

    Io però questi film non li guardo perché piango sempre alla fine o durante. Ufff… Laura

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