Il mondo con gli occhi delle api

ANIMALI, ECOLOGIA, NATURA BIO

Le api sono in pericolo e senza api non c’è cibo. Il padiglione Expo 2015 del Regno Unito racconta la vita delle api e i loro viaggi in cerca di polline. Un percorso suggestivo per riflettere sul lavoro che questi insetti svolgono ogni giorno, silenziosamente, anche per noi.

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Il mondo visto con gli occhi delle api al padiglione UK di Expo 2015

Uno dei padiglioni di questa Expo 2015 che porta in primo piano la natura è senz’altro quello del Regno Unito che ha deciso di dare alla propria area espositiva la forma di un alveare. Il padiglione UK è suddiviso in tre zone: il frutteto, il prato e l’alveare.

Il percorso inizia con il frutteto di mele, simile a uno dei tanti che si possono incontrare in Gran Bretagna. Le specie di mele sono molteplici: fioriscono e maturano in diversi periodi dell’anno, dalla primavera all’autunno, in coincidenza col periodo di apertura di Expo.
Camminando lungo il frutteto si possono ascoltare diversi tipi di musica che rappresentano un ipotetico dialogo tra l’uomo e le api da miele e si incontrano dei video e dei pannelli che raccontano la vita nell’alveare e la ricerca dei fiori e del polline.

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Foto e contenuto tratto dai pannelli espositivi UKpavilion ad Expo 2015

La zona del frutteto si collega al prato che racchiude varie specie di fiori tipiche della natura inglese come l’erica, il ranuncolo, l’acetosa. Lungo i sui 40 metri di lunghezza, le piante sono coltivate ad “altezza d’occhio” per farci vedere il mondo con gli occhi di un’ape, da una nuova prospettiva, da un diverso punto di vista.

Nel padiglione sono indicati i fiori più comuni che le api prediligono: ognuno di noi potrebbe creare delle piccole aiuole sul proprio balcone o terrazzo per favorire gli insetti impollinatori. Tra febbraio e maggio fioriscono margherite, bucaneve, salice, dente di leone, prugnolo selvatico e trifoglio bianco. Nei mesi di giugno e luglio si può contare sulla margherita comune, la lavanda, il papavero, il fiordaliso, la centaurea e l’aglio. Tra agosto ed ottobre troveremo la digitale purpurea, l’astro amello, l’edera, l’aster, la consolida maggiore e la falsa ortica bianca.
Il prato con erba e fiori selvatici è stato progettato come un habitat ricco e vario che favorisce la biodiversità e l’impollinazione. Il frutteto, il prato e le piante da fiore viste insieme formano un ambiente naturale in continua evoluzione e ricco di polline e nettare.

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L’alveare, sullo sfondo, visto all’altezza delle api nel prato al centro del padiglione UK

In fondo a questo entusiasmante percorso naturale si arriva all’anfiteatro, un luogo per riposarsi e rilassarsi prima di accedere all’alveare.

L’alveare è una struttura in acciaio dal peso di 30 tonnellate. Un cuboide che misura 14 metri, la cui forma rappresenta un nido d’ape e che è stato costruito direttamente ad Expo2015. L’alveare di alluminio si snoda lungo 32 livelli orizzontali e contiene mille luci al LED.
Questo alveare è collegato con un “alveare tipo”, reale, presente nei pressi della Nottingham Trent University. In questa università lo staff del dottor Martin Bencsik studia le api: monitora la salute degli alveari della zona per combattere il declino degli insetti impollinatori.
Entrando nell’alveare d’alluminio di Expo ci si sente circondati da impulsi, vibrazioni, ronzii. Il movimento reale delle api “campione” del Regno Unito viene trasformato, in tempo reale, in impulsi che danno vita a diverse melodie. Inoltre, l’energia e il movimento delle api si possono percepire dall’accensione (o dalla spegnimento) di alcune delle mille luci LED che rappresentano le api dell’alveare.

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La struttura dell’alveare del Regno Unito ad Expo 2015 con le luci LED

Nel padiglione del Regno unito si sperimenta il viaggio delle api da miele partendo dall’alveare, attraverso diversi paesaggi naturali per far di nuovo ritorno all’alveare. Ogni paesaggio ci ricorda quanto sia importante il lavoro di impollinazione svolto da questi insetti: molte piante alla base dell’alimentazione umana e animale mondiale dipendono dalle api.

Un padiglione che si ispira alla natura e alla scienza con grande creatività. Il mondo sta cambiando e il cibo è una risorsa che potrebbe diminuire. Con il suo padiglione, il Regno Unito ci ricorda che per nutrire il Pianeta occorrono idee creative, nuove tecnologie e collaborazioni internazionali. Un padiglione da visitare per vedere il mondo dal punto di vista delle api, per cambiare prospettiva e ricordarci del lavoro che la natura compie silenziosamente tutti i giorni per noi, lavoro del quale spesso ci dimentichiamo.

Nota: i dati tecnici del post sono tratti dal sito ufficiale UK Pavilion

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

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