Ma la gente odia gli alberi? Sarà vero?

ECOLOGIA, NATURA BIO, STILI DI VITA | 6 commenti

Oggi apre Orticola a Milano. Alle giornate di studi il professor Francesco Ferrini ha lanciato una provocazione che vi racconto in questo post, pieno di ironia.

Apre oggi la mostra mercato Orticola a Milano e compie 20 anni. Il centro della città si riempirà di fiori, piante, colori, cappellini e profumi. La manifestazione è preceduta da giornate di studi che ho seguito anche quest’anno (per quanto possibile) e mi è piaciuta la provocazione lanciata dal professor Francesco Ferrini (Università di Firenze, Società Italiana Arboricoltura). Il suo intervento s’intitolava: “Perché gl italiani odiano gli alberi?”

albero_ foresta

Ma sarà vero che la gente odia gli alberi? Oppure “Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”?

Ma sarà vero che la gente odia gli alberi? Il professore è partito da un dato di fatto: se il verde è bello, se gli alberi producono ossigeno e purificano l’aria, perché vogliamo abbatterli? Spesso nelle città accade questo e si formano comitati di cittadini in difesa di un parco, del verde pubblico o di quegli alberi lungo il viale, ma c’è una parte della popolazione che odia gli alberi.

Ferrini ha posto alle molte persone conosciute questa domanda:” Perché non ami gli alberi?”. Un sondaggio vero e proprio, reale, magari non del tutto esatto statisticamente, ma con un buon numero di risposte ottenute

Ecco perché gli italiani (e gli stranieri) odiano gli alberi in 8 risposte

1- perché sporcano. Sì, se c’è un albero succede che poi cadono le foglie e i fiori e i frutti e finiscono lì, tutti per terra… ma insomma, questi alberi sporcano!

2 – sono pericolosi. Questo è vero perché (come dice la foto) fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. Se c’è un bel bosco, se sono state salvate delle piante, spesso non lo sa nessuno. Se poi per un temporale o un abbattimento sbagliato, un albero cade e rompe un’automobile, una struttura, una strada, allora sì che fa notizia!

3 – bloccano la luce. Sì perché questi alberi si piazzano lì, nel bel mezzo della strada o del giardino e non fanno filtrare la luce del sole. Sono produttori di ombra, ecco, da combattere con ogni forza.

4 – devono stare nelle campagne, non in città. Ma cos’è questa moda di mettere alberi e piante nelle città? Fuori le piante dal suolo urbano! Se ne stiano al loro posto nelle campagne, sulle colline e al lungolago… (nota: questa risposta è l’unica che è stata data solo in Italia e non si sa il perché…)

5 – ospitano animali. Intere colonie di vermi, insetti e uccelli tutti ospiti di questi grandi colossi. È inaccettabile, ecco. Come una grande popolazione tutta dentro un tronco: ma com’è possibile che la gente lo tolleri?!

6 – le radici rovinano gli edifici e le strade. Qui non si può ironizzare più di tanto, via. Se non si piantano gli alberi giusti nei punti giusti, le radici sono una forza della natura… inarrestabile.

7 – costa la loro cura. Con tutto il bisogno che hanno gli uomini, perché spendere soldi pubblici per curare una pianta!?

8 – non crescono come vuoi. Ma certo, ho piantato una pianta piccola e poi è cresciuta ed è deivenata grande, immensa, colossale.

Il pro e il contro. Questo intervento mi ha molto divertito e ci ho fatto dell’ironia, a volte giustificata, altre un po’ “stiracchiata”. Il problema sta soprattutto nella comunicazione, quella sbagliata. Si piantano alberi senza conoscerli e questo può provocare davvero dei danni. Nella città bisogna sapere cosa mettere ai bordi di una strada piuttosto che in un parco, tener conto di quanto l’albero crescerà, se produrrà troppa ombra o se le sue radici potrebbero creare danni a strade e marciapiedi. Per quanto riguarda la caduta degli alberi, il rischio esiste, ma è spesso la comunicazione errata a farci avere una percezione sbagliata del rischio (ovvero più alta di quello che realmente è).

Compromessi. Insomma, come spesso accade nella società civile, occorrono dei compromessi e una buona e corretta comunicazione. Allora sì che la gente non odierà più gli alberi e saprà apprezzare il loro verde, respirare il loro ossigeno, godere della bellezza dei colori, odorare il profumo delle fioriture.

Ma poi, secondo voi, sarà proprio vero che gli italiani odiano gli alberi?

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

6 Commenti

  1. evergreen

    Io li amo… poi…

  2. Sabrina

    Certo, Paolo, anche tutti i partecipanti alle Giornate Studi Orticola. Il prof Ferrini, però, mi fa notare che le persone che odiano gli alberi sono più di quel che pensiamo (ahimè!)

  3. ema

    Anche io li amo… ma il punto 1 è verissimo: purtroppo ho conosciuto tante persone convinte che gli alberi sporcano!!! Anche nel mio condominio hanno voluto eliminare l’edera che rivestiva un muro perchè sporcava e le radici danneggiavano la pavimentazione… Ora abbiamo un bellissimo muro grigio, triste e spoglio!!! Valli a capire…

  4. Sabrina

    Grazie mille per questa testimonianza di vita reale. Anche io pensavo che fosse molto ironica questa proposta, ma scopro che le piante non sono capite e apprezzate da tutti.

  5. romano raoul

    Però c’è anche l’ipocrisia di chi li ama troppo!!!… e si lega al loro colossale tronco o arrampicandosi sulla cima minacciando di gettarsi… senza però ricordare che le sedie, i tavoli i mobili, i pavimenti, le case e tutte le cose che ogni giorno viviamo fatte di legno se fossero realizzate con altri materiali (plastica, cemento ecc..) inquinerebbero molto di più! E poi c’è la miopia dell’egoismo, l’incapacità di guardare lontano… se io taglio oggi un albero per vivere il suo legno, ma contestualmente ne pianto due, mio figlio potrà fare lo stesso ma godersi l’ombra del secondo e così in modo esponenziale generazione dopo generazione…. i boschi possono vivere senza l’uomo… è l’uomo che non può vivere senza boschi, alberi e legno!!!

  6. Sabrina

    Grazie del tuo commento, mi fa piacere raccogliere tutti i punti di vista.

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