Il doggy-bag è d’autore a Milano

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Niente più timore a chiedere il contenitore per il doggy-bag al ristorante. Le scatole saranno piccole opere d’arte, disegnate da famosi designer e illustratori per un progetto di Comieco e Slow Food: “Doggy-Bag: se avanzo mangiatemi”.

Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica) e Slow Food insieme per combattere gli sprechi alimentari. Gli avanzi di cibo che gettiamo nelle nostre pattumiere sono uno spreco che non possiamo più permetterci. D’altra parte, chiedere al ristorante la scatola per il doggy-bag può creare imbarazzo. Nasce il progetto Doggy-Bag: se avanzo, mangiatemi!

DOGGY BAG_comieco

Scatole d’autore per il doggy-bag, a Milano, con il progetto di Comieco e Slow Food: “Doggy-bag, se avanzo mangiatemi!”

Come conciliare la lotta allo spreco alimentare con questo timore di essere giudicati? Comieco e Slow Food hanno chiesto ad importanti designer, a professori e architetti di creare delle confezioni apposite, delle vere, piccole opere d’arte da proporrre nei ristoranti della città di Milano. Tra i designer coinvolti ci sono l’architetto Michele De Lucchi e il professor Andrea Kerbaker, i quali hanno contattato un team di professionisti: Giulio Iachetti, Matteo Ragni, Chiara Moreschi, Francesco Faccin per la progettazione dei contenitori per cibo e bevande e i disegnatori e illustratori Olimpia Zagnoli, Beppe Giacobbe e Giudo Scarabottolo.

Sono più di 75 i ristoranti milanesi e lombardi che ospiteranno questa iniziativa a partire dal mese di aprile, accettando di offrire ai propri clienti le scatole per il doggy-bag proposte da Comieco e Slow Food.

Prima c’era il cane. Il doggy-bag nasce nei paesi anglofoni, come ci suggerisce il nome. Ad un certo punto, finito il pranzo o la cena, si chiedeva al ristoratore una scatola nella quale mettere gli avanzi da dar da mangiare al cane di famiglia (ma spesso anche al gatto).
Anche in Italia questa pratica era abbastanza diffusa fino a qualche decennio fa, forse più nelle zone del centro-sud Italia che non al nord. Negli anni scorsi è poi sparita del tutto, inaspettatamente: forse perché sembrava “brutto” chiedere di portar via gli avanzi dal ristorante per darli al cane. Ci si sentiva giudicati, un giudizio soprattutto relativo alle condizioni economiche, più che alla scelta morale dell’anti-spreco.

Oggi, c’è la crisi. La crisi porta ad un ritorno al passato. Soprattutto si tende a dare maggior valore all’esigenza di combattere gli sprechi e risparmiare. E allora, se si va meno al ristorante, quando si va, si scelgono posti di valore, che cucinano ottimi prodotti locali, magari mai assaggiati prima. A questo punto, a maggior ragione, perché sprecare queste prelibatezze? I designer hanno pensato anche alle bevande, non solo al cibo: bellissimi contenitori sono stati presentati anche per le bottiglie di vino e di spumante.

Con la proposta di Comieco e Slow Food si mettono insieme i sani principi dell’educazione e del risparmio. Si torna a non sprecare più, a chiedere la busta del doggy-bag da portare a casa per condividere con i nostri quattrozampe e anche (perché no) da mangiare il giorno dopo (che a volte, le pietanze sono più buone quando sono riscaldate).

Usciremo dal ristorante con una bella confezione in mano o un’elegante sacchetto-borsa sotto il braccio e saremo felici di non aver sprecato del cibo e di poter gustare tutto quello che abbiamo ordinato, bevande incluse.

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

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