Piccoli Mostri nell’armadio

ECOLOGIA, STILI DI VITA | 5 commenti

monsters-in-your-closet

“Monsters in your closet”
campagna di Greenpeace sulle sostanze tossiche negli abiti per bambini

C’erano una volta, in un regno non molto lontano, gigantesche fabbriche dove si producevano i vestiti per i bambini di tutto il mondo.

Queste fabbriche producevano moltissimi vestiti ma, all’oscuro degli operai, dei Piccoli Mostri furono fatti entrare e si nascosero tra i tessuti in produzione.

Questo non è l’inizio di una moderna fiaba, ma accade veramente. Greenpeace ha effettuato una ricerca che, ancora una volta, mi ha molto colpito, ma negativamente.

Greenpeace ha deciso di effettuare una serie di test su vestiti e calzature per bambini prodotti da 12 grandi marchi per testare la presenza e la concentrazione di alcune sostanze chimiche nocive.

I 12 marchi i cui prodotti sono stati testati da Greenpeace per la ricerca “Piccoli Mostri nell’armadio” sono: Adidas, American Apparel, Burberry, C & A, Disney, GAP, H &M, LI-Ning, Nike, Primark, Puma, Uni-qlo.

Precedentemente, lo stesso studio era stato svolto su capi di abbigliamento e scarpe per adulti. Avevo parlato nel blog della campagna “La sfida alla moda di Greenpeace”: ecco il post.

Il confronto dei risultati ha messo in evidenza che non vi è grande differenza tra le concentrazioni delle sostanze nocive trovate nei due gruppi di studio. Ciò significa che non viene posta abbastanza attenzione sui capi di abbigliamento per i più piccoli, che sono più vulnerabili all’inquinamento.

Nei vestiti dei bambini sono stati trovati “Mostri”, ovvero sostanze chimiche più o meno tossiche, dannose sia per la salute dei piccoli, che per la salute dell’ambiente.

Infatti le acque usate per la loro produzione sono poi immesse nei fiumi e finiscono nei mari, così come i fumi sono rilasciati nell’atmosfera che poi respiriamo.

E non ci sono grosse differenze tra i vestiti di lusso e i marchi più economici.

Il guaio è che tutti i marchi testati hanno almeno 1 prodotto nel quale sono state rilevate sostanze chimiche pericolose.

Sono state studiate varie sostanze:  composti perfluorurati – ftalati – nonilfenolo – nonilfenoli etossilati – cadmio.

Sono tutti interferenti endocrini, cioè sostanze che, una volta rilasciate nell’ambiente, possono avere potenzialmente effetti dannosi sui sistemi immunitario, ormonale e riproduttivo.

Molte aziende, una volta venute a conoscenza dei risultati degli esperimenti fatti da Greenpeace si sono dimostrate favorevoli nell’iniziare un percorso verso la trasparenza delle etichette e verso l’eliminazione delle sostanze tossiche dalla loro filiera di produzione, vale a dire sono disposte ad aderire alla campagna Detox.

I 18 marchi che hanno sottoscritto l’impegno Detox sono: Benetton, C&A, Canepa, Coop Svizzera, Esprit,G-Star Raw, H&M, Inditex, Levi’s, Limited Brands, Mango, Marks & Spencer, Puma, Fast Retailing, Valentino, Adidas, Li-Ning, Nike.

Resta da risolvere il caso della Cina, il maggior produttore al mondo di tessile: Greenpeace chiede al governo cinese di bandire le sostanze pericolose dall’industria tessile e delle calzature.

L’obiettivo di Greenpeace è quello di arrivare all’eliminazione delle sostanze chimiche pericolose entro il 1 gennaio 2020. Molte aziende, quelle che aderiscono alla campagna Detox, si stanno già impegnando per raggiungere l’obiettivo posto.

Come genitori, come cittadini e come consumatori abbiamo il diritto di conoscere per poter scegliere, sia per noi, che per i più piccoli. Scegliendo i marchi “più puliti” saremo più sicuri di quello che indossiamo e obbligheremo le aziende non-corrette ad adeguarsi al mercato.

Greenpeace ha creato una serie di Piccoli Mostri che servono a spiegarci meglio e in modo semplice di cosa si tratta. Li trovate qui sotto nella gallery 🙂

Per approfondimenti, vi suggerisco di leggere questo breve manuale gratuito e visitare il sito.

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

5 Commenti

  1. elinepal

    Grazie! Articolo super interessante e super utile!

    • Sabrina

      Grazie a te, @elinepal.Senza creare troppi allarmismi, trovo che il lavoro di Greenpeace sia uno studio interessante e anche bello il modo con cui sono presentati questi “Mostri”. Saluti 🙂

  2. laliluce

    Cavolo, non ero a conoscenza di simili bestiacce! Comunque, interessante questo articolo…
    Buona domenica 😀

    • Sabrina

      Grazie, laliluce! Buona domenica anche a te!

  3. Mirella

    Sarebbe bello trovare sempre qualità nel tessile… Intanto mi segno i marchi che aderiscono alla campagna Detox. Bravi!

ALTRI POST DA QUESTA CATEGORIA

Lessico naturale, quali parole usare per la natura

Lessico naturale, quali parole usare per la natura

"Lessico naturale: energia, biodiversità e clima" è il tema di un evento che si è tenuto lo scorso mese di novembre presso Fondazione Feltrinelli a Milano. Seguendo online, mi sono soffermata a riflettere su come la nostra visione del mondo naturale cambia assieme al...

Natura e biodiversità a COP28

Natura e biodiversità a COP28

Quanto si è parlato di natura e biodiversità a COP28? Cambiamenti climatici e perdita di biodiversità sono strettamente legati e correlati. Vediamo in breve come la natura è entrata a far parte dei negoziati di COP28. I limiti planetari alla COP28 di Dubai L'anno...