Manuale del perfetto cercatore d’alberi

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Jeffrey Pine-©AnselAdams

foto©Jeffrey Pine di Ansel Adams
celebre fotografo di alberi

“Manuale del perfetto cercatori d’alberi” è un libro che ha attirato la mia attenzione a partire dal titolo. Subito mi sono chiesta: chi sarà mai un cercatore d’alberi (per di più, perfetto)? Perciò mi sono immersa nella piacevole lettura del manuale di Tiziano Fratus.

L’incipit sembrava essere stato scritto anche per me, in quanto curiosa di natura:

“Non ditemi quali monumenti ci sono vicino a casa vostra ma quali alberi”. È così che spesso mi presento. Ci sono persone che amano la natura, amano starci in mezzo, addirittura vi dedicano una parte della propria esistenza. Uno scambio, evidentemente: la natura mi concede così tanto, quindi cerco di fare qualcosa per la sua tutela, la sua valorizzazione, la sua diffusione, la sua conoscenza.

Nella prima parte del libro, Tiziano ci spiega chi è il cercatore d’alberi.

Innanzitutto è uno a cui piace camminare, ancora camminare e camminare. Il suo equipaggiamento da “cercatore” comprende un taccuino, una matita o penna, una mela per spezzare la fame durante la camminata e una macchina fotografica. Quando arriva, dopo aver molto camminato, nel punto del paesaggio che vuole studiare, si ferma e prende nota della natura davanti ai suoi occhi, facendo un bel po’ di foto. Mette in allerta tutti i sensi: annota cosa vede, i suoni che sente, i profumi e gli odori che percepisce, le piante e le foglie sfiora. E poi osserva, non solo i vegetali, ma anche gli animali presenti, uomo compreso.

Capita quindi che, provando, uno possa riscoprirsi cercatore d’alberi senza saperlo. Potrebbe iniziare così una nuova fase della sua vita, accendersi una scintilla e iniziare un percorso di maggiore coscienza verso la natura e l’ecosostenibilità.

C’è da aggiungere che il cercatore d’alberi è solitamente una persona abbastanza solitaria o per lo meno in grado di stare più ore da sola in mezzo alla natura, che ama la letteratura di genere e che “è dotato di quel tipo di sensibilità che richiede un’elementare conoscenza della sintassi e dei modi di arrangiarsi fra esseri umani ed esseri viventi” (qui bisognerebbe chiedere meglio all’autore, ma mi sembra un bel complimento!)

Perché la natura, secondo Fratus può anche essere vista come

“un’alternativa alla sala giochi, alla serata al bar a vedere la partita di calcio dei mondiali, la finale di tennis al Roland Garros o il gran premio di F1 a Montecarlo.”

Senza denigrare gli sport e chi li segue, ogni tanto farebbe bene risvegliare l’istinto sopito di cercatore d’alberi che è in noi e buttarsi nel bel mezzo della natura.

Devo dire che dopo la lettura del libro mi sono sentita anche io un po’ “cercatrice d’alberi”. E se volete sapere se lo siete anche voi, non vi resta che leggere.

manuale-del-perfetto-cercatore-d-alberi-libro

Copertina del libro

Senza svelare troppi retroscena del libro, nella seconda parte si parla dei viaggi che Fratus ha fatto, sempre come cercatore d’alberi. Ho scoperto cose interessanti che non sapevo e altre che pensavo fossero vere (ma mi serviva una conferma):

  • Il più grande olmo in Italia si trova in Emilia Romagna a quota 1198 m
  • L’albero più alto del mondo è una Sequoia sempervirens che vive in California, si chiama Hyperion ed è alta 115,61 m
  • In termini di volume, invece, il primato spetta al Generale Sherman, che vive nel parco nazionale della Sequoia con un volume calcolato in 1486,9 metri cubi
  • Nella classifica che considera la circonferenza dei tronchi, al primo posto troviamo un Baobab (Adansonia digitata) del Sud Africa e al secondo posto il Ficus (Ficus macrophylla) di Piazza Marina dei Giardini Garibaldi a Palermo alto 40 m.
  • Sulle Alpi troverete molti alberi millenari, nei parchi di Roma molti alberi monumentali, a Palermo e Cagliari i grandi ficus. La Sicilia è la terra dei mandorli.
  • I giardini reali di Kew a Londra non hanno nulla da invidiare a quelli di Villa Taranto a Verbania.
  • La Russia è il paese con la maggior presenza di orti botanici al mondo

Sono solo alcune delle curiosità svelate da Tiziano Fratus. Sappiamo che distinguere gli alberi, i fiori, le piante non è semplice. Però questa considerazione che ho trovato nelle pagine del libro mi sembra del tutto vera e occorre tenerne conto:

Così come è utile e doveroso distinguere un leone da un gatto domestico, un pinguino da un’orca, è utile e saggio addomesticare la mole di informazioni botaniche a disposizione imparando a identificare un frassino, un platano, una magnolia, un larice. La conoscenza è il primo passo per amare ciò che siamo nel nostro mondo, ma anche nei mondi che temporaneamente ci troviamo ad attraversare, a centimetrare, durante i viaggi che facciamo, per lavoro o per svago.

Autore: Tiziano Fratus
Titolo: Manuale del perfetto cercatore d’alberi
Editore: Kowalski, 2013
Pagine: 222
Prezzo di copertina: 14€
Il Blog di Tiziano Fratus – http://homoradixnew.wordpress.com/
Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

7 Commenti

  1. laliluce

    Oh, sembra interessante, lo sto mettendo in conto come regalo per le vacanze estive per mio padre che mi sembra un po’ “cercatore di alberi” 😉
    P.S. Di piante straordinarie conoscevo solo il Generale Sherman, è il mio sogno andarlo a vedere, nonostante l’America mi intimorisca parecchio. Ho dato un’occhiata a delle immagini su internet del ficus a Palermo… è incredibile pensare che quella meraviglia è della stessa specie di quella bestiolina che ho in sala!

  2. Sabrina

    Grazie @laliluce! Sarà sicuramente un bel regalo per tuo padre. E’ un libro con tante curiosità, con racconti di viaggi e con una bella bibliografia (io ho già preso nota di altri libri da leggere). Ora sto leggendo un libro che parla di gatti e che ti piacerà. Aspetta di leggere il post! Ciao, a presto 🙂

  3. Mirella

    Sembra un bel libro. Molto alla lontana mi ricorda il peregrinare di quando facemmo l’erbario all’università. Che ricordi!

  4. Sabrina

    Sì, noi cercavamo fiori, invece che alberi! Però mi sono molto divertita 🙂

  5. Homo Radix

    Buongiorno. Grazie Sabrina per il tempo che ha impiegato a leggere il libro e a scriverne. A proposito di General Sherman Tree e parenti prossimi: uno dei miei prossimi libri sarà proprio dedicato ai grandi alberi della California. Un saluto

  6. Sabrina

    Grazie a te per aver letto il mio post e per il commento. Complimenti per il bellissimo libro! Seguirò le nuove avventure in California con il Generale Sherman. Grzie mille, spero di leggere ancora qualche altro tuo commento qui sul blog! Per me è una grande soddisfazione

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