Obama e l’atteso discorso sul clima

ECOLOGIA, EVENTI | 1 commento

Barack Obama costretto a togliersi la giacca dal caldo
durante il “discorso sul clima”

Ieri si è tenuto il “discorso sul clima” del Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama. Il primo discorso sull’ambiente del secondo mandato del Presidente americano è arrivato in una giornata molto calda, tanto da costringerlo a togliersi la giacca e ad asciugarsi la fronte dal sudore. Ha preso spunto da una controversia sull’oleodotto Keystone XL. Molti articoli sul web ne parlano stamattina. Ho preso spunto da quello scritto da Repubblica.it dal titolo, “Clima, Obama: “La terra sta cambiando. Gli Stati Uniti “devono iniziare ad agire” che potete trovare qui, per sapere quali sono state le affermazioni del Presidente e cosa intende fare per il clima.

L’oleodotto. La costruzione di questo oleodotto prevede quattro fasi, due delle quali sono già operaative, la terza è in atto, ma per la quarta fase occorre l’approvazione del Governo americano. Questa costruzione, partirebbe dallo stato canadese di Alberta e percorrendo quasi 2000 chilometri dovrebbe raggiungere lo Stato americano del Nebraska. E qui Obama ha dovuto affrontare le proteste degli ambientalisti, che affermano che l’oleodotto emetterebbe troppi gas serra. Parlando all’Università di Georgetown, Obama ha affermato  che la quarta fase del progetto dovrà rispettare i parametri ambientali, altrimenti non sarà approvata dal Governo.

Cosa succede. Obama ha detto che il clima sta cambiando e non è più possibile ignorare questo problema. Gli interessi nazionali sono importanti per il Presidente, a patto però che non esasperino gli effetti dell’inquinamento da carbonio. Occorrerà quindi una valutazione prima di approvare la fase definitiva del progetto oleodotto.

Ormai il 97% degli scienziati riconosce il surriscaldamento e gli effetti sul clima sono già più che evidenti negli Stati Uniti e anche per Obama:

“Come Presidente, come padre e come americano, sono qui per dirvi che dobbiamo agire”

Le proposte di Obama. Le centrali elettriche non possono emettere quantità eccessive di anidride carbonica: Obama ha chiesto una legge che ne stabilisca dei limiti. L’economia verde sarà l’economia del futuro. Questa sfida non può aspettare, afferma ancora Obama, occorre tutelarsi dall’inquinamento e mettere in atto una strategia a livello globale. Sprecare meno energia e puntare sulle energie pulite.

Non c’è in gioco sola la natura, l’ambiente e la biodiversità, ma anche la salute umana: le enormi perdite di vite umane subite dagli USA sono dovute ad eventi estremi quali tifoni, cicloni, inondazioni e terremoti.

Molto si vuole fare sullo studio di tecnologie che diminuiscano la produzione di CO2, fissando come obiettivo la riduzione di almeno 3 miliardi di tonnellate di carbonio entro il 2030.

In sintesi. Quindi il piano Obama prevede di evitare il più possibile l’immissione di gas serra e di biossido di carbonio in atmosfera, di affrontare un passaggio graduale dal carbone alle fonti rinnovabili e  di arrivare ad un’economia verde condivisa da tutto il mondo. Questo è quello che l’Europa si aspetta da tempo dal grande Paese oltreoceano e ora l’attenzione passa al Governo e alle leggi che approverà.

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

1 commento

  1. Mirella

    Finalmente anche gli Stati Uniti si mobilitano per il clima. Se manterranno questa linea un applauso al Presidente Obama ci vuole proprio!

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