Com-Unity aiuta Tethys e le balene

ANIMALI, ECOLOGIA | 1 commento

SOS Aiutiamo le balene
progetto Istituto Thetys

 Com-Unity è una nuova piattaforma on-line dedicata alla raccolta fondi per progetti che riguardano l’ambiente, la scuola e i social-media. Per l’ambiente, il progetto proposto dall’Istituto di Ricerca Tethys si occupa di balene e capodogli.

Andando con ordine, ho trovato interessante la nuova piattaforma: un modo per conoscere, condividere e raccogliere fondi, sapendo a quale progetto saranno dedicati, chi sono le persone che se ne occupano, quanti fondi servono e com’è andata a finire. Perché spesso ci chiediamo tutto questo quando facciamo un’offerta per una causa, una ricerca, un progetto. Il portale è stato ideato da un gruppo di imprenditori modenesi e bolognesi che fa capo a Banca Interprovinciale spa, come potete leggere in questa pagina.

“Dove mangiano le balene” è il progetto presentato dall’Istituto Tethys che da oltre 25 anni studia soprattutto l’ecologia di balenottere azzurre, delfini e capodogli nei nostri mari. Molti avvistamenti e studi partono da Sanremo e riguardano il Mar Ligure. Dal 1986, data della sua fondazione, Tethys ha raccolto un grande archivio di dati sui cetacei che frequentano i nostri mari, sulla biologia marina, pubblicando oltre 300 articoli in ambito scientifico. Mission di questa ONLUS è “proteggere le diverse specie del Mediterraneo, permettendo così che l’equilibrio naturale non venga alterato

Le balene e i capodogli sono animali per così dire “semplici”, non hanno bisogno di molto per vivere: un mare pulito, del cibo, delle zone tranquille per nuotare indisturbate dall’uomo e dai suoi mezzi di trasporto (navi, barche, motoscafi…).Prima di tutto, dobbiamo avvistarle e studiare le loro abitudini, il loro comportamento. In questo caso, dove e cosa mangiano. E questo è quello di cui si occupa l’Istituto Tethys e per cui chiede il nostro contributo.

Tra i vari cetacei, l’obiettivo di questo progetto è quello di individuare i siti di alimentazione del capodoglio, uno dei due più grandi mammiferi marini, assieme alla balenottera azzurra.

Cosa sta succedendo nel nostro Mar Mediterraneo? Molti capodogli sono stati trovati spiaggiati sulle coste pugliesi e le cause non sono ancora del tutto chiare (forse una malattia o studi sonori nella zona che hanno fatto perdere loro l’orientamento). Le balenottere sono sempre più a rischio di collisione con le navi veloci che navigano nei nostri mari e il crescente rumore interferisce con le loro comunicazioni, basate soprattutto sui suoni.

Questi mammiferi sono in cima alla catena alimentare del mare e tanti altri animali e vegetali dipendono dalla loro presenza. Se stanno bene loro, stanno bene anche tutti gli altri esseri viventi che con loro convivono. Inoltre questi cetacei forniscono importanti indicazioni sulla salute dei nostri mari, in particolare del Mediterraneo, un mare piccolo, chiuso, con un ecosistema molto fragile.

Per questo tipo di ricerche sono necessari molti fondi e ognuno di noi può fare qualcosa. È vero che in questo periodo non ci sono grandi possibilità economiche, ma credo che ognuno di noi possa fare la propria parte, grande o piccola che sia. Saranno soldi ben spesi, non solo per il futuro di questi animali e dei nostri bellissimi mari, ma anche per le nuove generazioni, che non avranno la possibilità di conoscere molti degli animali già estinti: speriamo di poter salvare il maggior numero di specie possibile e poter ammirare ancora nel futuro la bellezza di un mondo bio-diverso.

Sulla piattaforma troverete tutte le informazioni sul progetto e sui fondi necessari.

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

1 commento

  1. Mirella

    Questa piattaforma è una buona idea. Mi piace!

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