Randagismo, antico problema

ANIMALI, STILI DI VITA | 2 commenti

Alcuni giorni fa passavo davanti ad una cartoleria nell’orario di apertura pomeridiana. Molto bella, ricca di libri, matite, giochi in ogni sfumatura di colori. La proprietaria era appena entrata, quando la vedo uscire all’improvviso con in mano una ciotola verde e una bottiglia d’acqua. Una donna sui trent’anni, vestita in stile etnico, con lunghi capelli neri raccolti in una coda.

Sistema la ciotola e ci versa dell’acqua. Poi torna dentro al negozio e ed esce poco dopo con in mano due cartelli da appendere. “Acqua per i nostri amici a quattro zampe”. Già questo mi sembra insolito. Sinceramente mi è capitato raramente di vedere negozianti che mettano ciotole d’acqua davanti alle loro vetrine per cani randagi e non. La maggior parte delle volte ci sono i soliti cartelli “qui non posso entrare” o “gli animali devono stare fuori”. Quindi la mia sorpresa per la ciotola d’acqua era già grande, ma lo stupore non finiva qui.

Mi soffermo a leggere il secondo cartello. Questa è la foto, ma ne riporto il testo perché non mi sembra ben riuscita.

” AVVISO

Si rammenta ai proprietari di negozi, botteghe ed officine l’obbligo di tenere costantemente, durante tutta la stagione calda, esposto il prescritto recipiente d’acqua monda, affinché i cani vaganti possano dissetarsi.

Ogni mancamento dell’accennato obbligo sarà irremissibilmente punito con adeguata penale in base al ∫127 lett. f dello Statuto civico.

Trieste, 21 maggio 1877. Dal Magistrato civico”

Il randagismo è un problema antico che si ripresenta oggi più che mai, complice anche la crisi economica. Gli ultimi dati dicono che, dopo un perido in cui gli abbandoni dei cani erano diminuiti, ora il numero torna a crescere. Si ripresenta la solita storia: con facilità vengono regalati cuccioli a Natale destinati all’abbandono appena si avvicina il periodo delle vacanze estive. E questi animali abbandonati vanno ad incrementare il numero dei randagi, a volte vengono accolti dai canili o da privati. Spesso il loro vagare è anche pericoloso per l’uomo in quanto possono causare gravi incidenti stradali.

Oggi, nell’anno 2012, questo cartello del 1877 mi ha davvero stupito. Forse sarebbe il caso di guardare più spesso al passato. Forse potremmo trovarci qualche buon insegnamento da rivalutare, come questo. E se ancora la nostra società moderna non è riuscita ad eliminare il problema degli abbandoni, almeno potrebbe dimostrare più senso civico, permettendo ai randagi e ai cani a passeggio coi proprietari di trovare un po’ d’acqua fresca a disposizione.

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

2 Commenti

  1. Mirella

    Mia cara, la crisi economica è l’ennesima scusa per chi si vuole disfare di un animale! Conosco persone che non navigano nell’oro e si prendono comunque cura dei loro animali domestici… magari rinunciano a qualcosa, ma non alle loro bestiole. Sono persone da ammirare, invece spesso i loro sentimenti verso gli animali vengono derisi…

  2. anya78

    noi animalisti da anni cerchiamo di sensibilizzare alla sterilizzazione, l’unico modo per contenere il randagismo, e alla cortesia dei negozianti sia nel periodo freddo che in quello caldo pericolosissimi per i pelosi

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