Milano e il mondo in fiera

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Come tutti gli anni è sbarcato a Milano l’Artigiano in Fiera e come sempre me ne sono andata in giro per gli stand dell’Italia, dell’Europa e del resto del mondo a respirare aria di novità.

È tutto un mondo di colori, di profumi, di sapori e di suoni. Inizio la mia giornata in Europa. Sono sempre incantata dai banchi che vendono le spezie, dalla loro scala cromatica che dal giallo, passa per i rossi, arrivando al marrone. Mi avvicino a sentire l’odore penetrante del curry e del peperoncino.

Di lato, gli zuccheri colorati dal bianco al fucsia sembrano petali di rosa comodamente adagiati sul banco. Vicino a loro lo scuro delle foglie del tè e il pungente sapore di vaniglia e qualcosa che richiama l’ylang-ylang. Lo stesso caldo effetto lo ritrovo negli stand dei saponi, passando dalla soavità delle bianche saponette al caprifoglio alla forza misteriosa di quelle nere all’oppio.

Mi soffermo a curiosare tra le decorazioni natalizie rosse, quelle nei colori bianco e argento che ricordano i paesaggi innevati o blu scuro come la notte che attende la stella cometa.

Così è quasi ora di pranzo e in Italia non c’è che l’imbarazzo della scelta. Assaggio per primi i formaggi: pecorino, ricotta, caciotte, di mucca, di capra, di pecora e poi prosciutto, salame, speck e ancora pane e dolci di ogni tipo annaffiati da degustazioni di birra e vini rossi e bianchi.

Poi il mio giro continua. Affascinata dai caldi paesi del mediterraneo, perdo tempo ad ascoltare le musiche tipiche di Tunisia e Marocco. Le sciarpe di seta stese sui tavoli sono di tutti i colori dell’arcobaleno e le donne decorano le mani delle passanti con il nero e il marrone dell’hennè. Lo stand della Spagna mi cattura con l’esibizione di flamenco e i canti gitani e quanto è divertente ascoltare il gruppo musicale tedesco che canta e suona sotto un gigantesco boccale di birra.

Intanto sono già le cinque ed è l’ora della merenda. Voglio esagerare e mi concedo una bella fetta di Sacher torta con la sua glassa al cioccolato e il suo ripieno di marmellata di albicocche, seduta comodamente al tavolino, mentre un tizio canta canzoni popolari suonando la fisarmonica.

Alla fine proseguo il mio giro shopping tra borse, vestiti e gioielli di ogni colore, forma e materiale. Non so resistere e compro una borsa e due collane. Ci sono vestiti bellissimi e sono lì che dicono “provami!” e non hanno nessun difetto, proprio nessuno, a parte il fatto che ho esaurito il mio budget e che ne sceglierei più d’uno.

Così proseguo oltre e la giornata è quasi terminata e mi avvio verso casa, felice e soddisfatta. Ripenso a tutto il mondo girato in due giorni, ai sapori, ai colori e ai profumi e al sosia di Coliandro, ma con gli occhi azzurri, che mi ha intervistato per un sondaggio sulla fiera … ma questa è tutta un’altra storia 😉

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

1 commento

  1. Mirella

    Coliandro me lo sono perso… Peccato!

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